Eterodossia post-keynesiana

di Marc Lavoie

Chi sono i post-keynesiani?

L’economia post-keynesiana è solo una delle tante scuole di pensiero eterodosse. All’interno di questa etichetta eterodossa, di cui la maggior parte dei membri si oppone chiaramente all’economia neoclassica, troviamo i marxisti, gli sraffiani (chiamati anche neoricardiani), i neostrutturalisti (per quanto riguarda le questioni dello sviluppo), gli istituzionalisti, la Scuola di Regolamentazione francese, economisti umanistici o sociali, comportamentisti, schumpeteriani (chiamati anche evoluzionisti), femministi (chiamati anche evoluzionisti), economisti femministi e altri ancora. L’economia eterodossa è soggetta a due forze opposte. Primo, le scuole eterodosse subiscono l’implosione generale della scienza e dell’economia in particolare. economia in particolare. Ogni approccio eterodosso ha teso ad enfatizzare
enfatizzare particolari questioni nel tentativo di distinguersi dagli altri approcci. altri approcci. Sebbene le scuole eterodosse siano tutte rivali, sono comunque sono tuttavia complementari, in quanto si concentrano su un particolare aspetto dell’economia. dell’economia.

Come indica il loro nome, i post-keynesiani trovano la loro principale ispirazione nel lavoro di John Maynard Keynes, il famoso economista britannico dell’Università di Cambridge. Molti sostengono infatti che il suo libro del 1936, The General Theory of Employment, Interest and Money, abbia dato vita alla teoria macroeconomica. I moderni post-keynesiani, tuttavia, non si limitano a Keynes. Si ispirano anche al lavoro di coloro che erano vicini a Keynes all’epoca in cui scrisse la Teoria generale a Cambridge – come Roy Harrod e Joan Robinson – e a coloro che hanno contribuito a creare la Scuola di Cambridge negli anni Cinquanta e Sessanta. Tra questi economisti, vi sono Nicholas Kaldor, Michal Kalecki e Piero Sraffa. I punti di vista dei post-keynesiani, come quelli di diversi autori della Scuola di Regolamentazione francese (Boyer, 1990), sono strettamente legati al lavoro degli istituzionalisti, in particolare a quelli ispirati alle idee sviluppate da Thorstein Veblen e John Kenneth Galbraith. In questo senso, continuano il lavoro iniziato nel 1936 dal gruppo di ricerca degli economisti di Oxford. Ma, come Keynes, gli economisti postkeynesiani si occupano generalmente di questioni macroeconomiche.

In secondo luogo, c’è anche una controtendenza all’unità tra le scuole eterodosse, forse come risultato del loro status di minoranze in pericolo. In effetti, molti studiosi eterodossi cercano interazioni e unità tra gli approcci. Ciò è particolarmente vero per i post-keynesiani e i neo-radicali americani (marxisti), che si occupano di macroeconomia e teoria monetaria. In effetti, una particolare organizzazione, la Confederazione Internazionale delle Associazioni per il Pluralismo in Economia (ICAPE) ospita tutte le eterodossie, nonché le loro istituzioni e riviste. Per questo motivo, i contorni dei diversi approcci sono in qualche modo arbitrari.

 

(Fonte: https://link.springer.com/chapter/10.1057/9780230235489_1)