di Aldo Scorrano
L’informazione odierna cd. mainstream, da intendersi come strumento di “pressione” mediatica, usa senza scrupoli il linguaggio iperbolico al fine di estremizzare la descrizione della realtà, per eccesso o per difetto a seconda di chi sia l’oggetto o il soggetto della notizia e se fa comodo (per interessi di varia natura) per distorcere i fatti. Lo fa anche attraverso la semantica, interpretando, ovviamente a suo favore, termini che, di fatto, avrebbero significato diverso o sarebbero mutuati da altro contesto, sempre per mistificare la realtà.
Lo vediamo ad esempio nel campo economico, politico e geo-politico.
La realtà, per milioni di persona, è niente di più e niente di meno che una “bolla”, artatamente confezionata dai mass media, all’interno della quale ci si crea, illusoriamente, la propria “zona di comfort”.
Chi vive in queste bolle, paradossalmente, vive tranquillo, in uno stato psicologico tutto sommato senza troppe ansie e stress.
A questi individui la cosiddetta “ricerca della verità”, intesa in senso socratico, non interessa; gli basta, al massimo, ciò che gli passa la “scatola magica”, senza minimamente mettere in dubbio la fondatezza dei “fatti” veicolati.
La “verità” è solo e soltanto quella prodotta dalla massa di informazioni che i media offrono quotidianamente, affinché sia metabolizzata da cervelli, ormai, lobotomizzati. Ma la “verità” è, anche in senso hegeliano, un processo in divenire, non vi è nulla di statico ed è comunque un “intero”, una “totalità”.
Il dubbio, come metodo d’indagine per il disvelamento della “verità” non è contemplato.
E allora, questi individui, in realtà, sono “esseri morti”, tutt’al più zombie.
Per questo motivo preferisco dubitare, quindi vivere, nonostante abbia ben chiaro che tutto ciò comporta un peso, un fardello da portare con sé. Tuttavia, sono consapevole che questa è l’unica vera via da percorrere.
Mettere sempre tutto in discussione, scavare, approfondire, studiare, analizzare, confutare, criticare… è certamente logorante ma ti rende una persona mentalmente libera.