
Il mito del deficit
di S. Kelton
Dopo anni di supremazia incontrastata, la teoria economica dominante è oggi seriamente minacciata da una nuova e controversa scuola di pensiero che sta rapidamente conquistando il mondo intero, rivoluzionando il nostro modo di concepire l’economia. Si tratta della cosiddetta “teoria monetaria moderna” o MMT (Modern Monetary Theory). La MMT ci invita a ripensare completamente il funzionamento della finanza pubblica: il bilancio dello Stato non è come quello di una famiglia; gli Stati che dispongono della sovranità monetaria, infatti, sono degli emittenti di valuta – possono, cioè, creare “dal nulla” tutto il denaro che vogliono – e dunque non possono mai “finire i soldi”, né possono essere costretti a fare default sui loro titoli di debito; i deficit pubblici non danneggiano le future generazioni né pregiudicano la crescita a lungo termine; e soprattutto, le politiche sociali non compromettono la sostenibilità fiscale dello Stato. La MMT, in altre parole, ribalta completamente la narrazione che ci è stata ossessivamente propinata in questi anni per giustificare politiche di austerità dai devastanti effetti economici e sociali. E per questo fa così paura ai guardiani dell’ortodossia. Stephanie Kelton – economista statunitense di fama mondiale, consulente economico di Joe Biden e Bernie Sanders, ed ex economista capo presso la minoranza democratica della Commissione bilancio del Senato statunitense – è probabilmente la divulgatrice più nota della MMT. In questo libro Kelton offre un’introduzione semplice e accessibile ai concetti chiave della MMT, mostrandoci come possiamo utilizzarli per costruire una società più giusta e più prospera, passando da una narrazione di scarsità a una di opportunità. Il mito del deficit rappresenta anche un fondamentale contributo al dibattito europeo, permettendoci di comprendere appieno i problemi derivanti dall’aver rinunciato alla sovranità monetaria attraverso l’adesione alla moneta unica europea.
Lavoro e salari
di A. Stirati
Le politiche economiche degli ultimi dieci anni hanno portato alla disoccupazione e all'impoverimento di molti, e agli esiti elettorali che, non solo in Italia, hanno sanzionato le forze politiche tradizionali, responsabili di quelle scelte. Scopo del volume è la divulgazione in forma accessibile ma rigorosa di temi di teoria e politica economica e la presentazione di una prospettiva diversa da quella che domina l'informazione e la politica in Italia. Sulla base sia della discussione teorica sia dei dati viene proposta un'interpretazione coerente che rovescia molti luoghi comuni inerenti al lavoro, alla distribuzione del reddito e alle politiche di austerità: i tagli della spesa pubblica, in realtà, alimentano il debito; bassi salari e deregolamentazione del mercato del lavoro non accrescono l'occupazione e possono avere effetti negativi sulla crescita; lo 'spread' sui tassi di interesse non dipende dall'elevato debito pubblico, ma dall'assetto istituzionale dell'eurozona. Il cambiamento guidato da una riflessione critica sul passato è urgente, ma un dibattito aperto stenta a svilupparsi in Italia e nell'Unione Europea, sebbene la recente pandemia, estremizzando scenari già esistenti, abbia in tutto il mondo messo in evidenza la necessità di politiche pubbliche, oltre che in campo sanitario, nel sostegno e nell'orientamento dei processi economici.
Da Marx in poi
di G. La Grassa
Il pensiero di Marx è totalmente scientifico. Il grande intellettuale tedesco è stato una sorta di Galileo delle scienze sociali capace di disvelare i rapporti di dominanza alla base del capitalismo. Destino di ogni studio scientifico è quello di essere superato; per restare nello spirito marxiano, invece, è necessario evidenziare tra le acquisizioni del suo sistema quelle ancora valide, ma soprattutto affrontarne le previsioni che non si sono avverate, così da poter elaborare un approccio concettuale che includa le trasformazioni dei capitalismi odierni.
Macroeconomics
di W.Mitchell,L. Randall Wray, M. Watts
Il nuovo libro di testo di base incoraggia gli studenti ad adottare un approccio più critico alle ipotesi prevalenti sul tema della macroeconomia, confrontando e contrapponendo approcci eterodossi e ortodossi alla teoria e alla politica. Il libro di testo in questione sviluppa un modello eterodosso da zero, si basa sui principi della Teoria Monetaria Moderna (MMT) derivanti, tra gli altri, dalle teorie di Keynes, Kalecki, Veblen, Marx e Minsky. Il team di autori di fama internazionale offre appropriate raccomandazioni di politica fiscale e monetaria, spiegando come si sarebbe potuto evitare lo scarso rendimento economico della maggior parte dei paesi capitalisti ricchi negli ultimi decenni, fornendo un argomento pratico e filosofico ben ragionato per un approccio eterodosso sostenuto dalla MMT.